COMUNICATO STAMPA Rivolte nelle carceri, la Consap esprime forte solidarietà al personale della Polizia Penitenziaria
La violenza perpetrata in tutti i carceri italiani da migliaia di detenuti, ha visto duramente impegnati i professionisti dell’ordine pubblico dei reparti mobili, inviati come da prassi in gruppi da 10 sul furgone chiuso della Fiat. La Consap ha segnalato, con una lettera al Capo della Polizia, l’impossibilità di mantenere la distanza di sicurezza fra gli agenti antisommossa in queste condizioni di viaggio chiedendo l’utilizzo di più mezzi di trasporto ognuno con non più di cinque operatori a bordo.

Avviare al corso di formazione quei 166 allievi risultati esclusi dopo l’ampliamento dei posti disponibili a 1851.
Questa la richiesta contenuta in una lettera che la Consap ha inviato al Capo della Polizia in cui si motiva la richiesta con la necessità di sfruttare al meglio le ingenti spese gia affrontate dallo Stato per questo concorso.

Parere assolutamente favorevole è stato espresso dalla Segreteria Provinciale della Consap di Roma, al progetto di valorizzazione del mantenimento psico-fisico per gli operatori del Reparto Mobile.
La nostra organizzazione sindacale, che ne aveva più volte sollecitato l’inserimento tra i progetti rivolti al miglioramento professionale, accoglie positivamente e plaude alla Direzione del I° Reparto Mobile di Roma che avvia le procedure per arrivare alla concretizzazione di una vera e propria necessità per “livellare” il rendimento psico-fisico di tutti gli operatori del Reparto Mobile sottoposti a stress da servizio tipici della peculiarità lavorativa.
Per la Consap- ha sottolineato il Responsabile dell’Osservatorio Nazionale per i Reparti Mobili Gianluca Salvatori – sarà necessario inserire l’orario di mantenimento psicofisico nell’ambito delle attività lavorative programmate, come già più volte segnalato in numerosi incontri e tavoli di confronto ed esame.
Il nuovo progetto addestrativo è teso, si legge nella circolare a firma del Dirigente del Raperto Mobile di Roma, ad offrire il massimo
supporto al personale del Reparto, con l’obiettivo di garantire un eccellente stato di forma fisica.
Tra le figure di rilievo la collaborazione del medico della Polizia di Stato in forza al Reparto, specialista in medicina dello sport e dell’esercizio fisico: la procedura prevede un triage iniziale con processo personalizzato per arrivare all’ottimizzazione dello stato efficienza fisica, anche con ausilio di operatori del Reparto Mobile laureati in scienze motorie e fisioterapia e il contributo del personale istruttore di tecniche operative.
Il percorso di mantenimento psicofisico prevede una durata massima di un’ora per tre volte alla settimana, anche in orario di servizio, da svolgere in palestra e nei locali ufficio sanitario, con strumenti terapeutici già in possesso quali laser e Tecar.
È prevista anche la valutazione cardiovascolare per individuare l’appropriato esercizio fisico teso alla massima riduzione degli infortuni nei servizi operativi e favorire un generale miglioramento psicofisico.
Per tutti gli operatori che non manifestino necessità particolari, saranno previsti differenti percorsi per mantenere nel tempo lo stato di forma.
Zone di frontiera aerea la Consap incontra il prefetto Bontempi in vista della riorganizzazione del settore
Una delegazione composta dal Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone e dalle dirigenti sindacali competenti per il settore zone frontiera aera Giovanna Colella e Laura Feminò, ha incontrato, nei suoi uffici, il prefetto Massimo Bontempi Direttore Centrale dell’Immigrazione e Polizia delle Frontiere.
Nel cordiale e fattivo colloquio la delegazione sindacale ha inteso fare il punto sull’efficienza delle zone aeree e sulla necessità di consentire al personale di operare al meglio anche in vista del progetto di riorganizzazione al quale sta lavorando il prefetto emerito Luigi Savina.
Nell’attesa di conoscere i contenuti della bozza di riorganizzazione, che a breve sarà illustrata ai sindacati, il prefetto Bontempi ha ribadito la centralità della zone di frontiera della Polizia di Stato in un sistema- paese ormai fortemente globalizzato.
In questo senso va salutata in maniera positiva – hanno affermato i delegati sindacali – l’anticipazione che è in previsione l’ampliamento delle qualifiche in sede di movimenti del personale da inviare alla Zone di Frontiera Aerea, visto che saranno ricompresi anche gli operatori ed operatrici del ruolo agenti e assistenti, fino ad oggi esclusi.
La Consap, nel ringraziare il dottor Bontempi per la disponibilità, ribadisce l’importanza di un dialogo franco e leale con i vertici dell’Amministrazione ancor di più in questa fase dove il sistema sicurezza è messo a dura prova dall’eccezionalità dell’emergenza che sta attraversando il nostro paese.
Il segretario generale nazionale della Consap Cesario Bortone ha ricevuto rassicurazioni dalla Direzione Centrale di Sanità in vista del ritorno a Roma dei 12 operatori dei RPC che hanno garantito la sicurezza e il controllo nelle zone rosse del contagio.
Il tema era stato sollevato dalla Segreteria Provinciale della Consap di Roma, riunitasi oggi, attraverso la preoccupazione espressa dal Segretario Provinciale Gianluca Castelli.
Quest’ultimo aveva sottolineato la mancanza di protocolli sanitari atti a tutelare i poliziotti impiegati in questo servizio ed i loro familiari e colleghi. Il tema è stato ritenuto di assoluta priorità e si è inteso sensibilizzare la stessa Direzione di Sanità che ha assicurato che prima del ritorno a Roma i colleghi saranno sottoposti ad una accurata visita medica presso la task force sanitaria di Piacenza.
La Consap come già aveva fatto per i RPC del Piemonte si è mossa a tutela della salute del personale ma auspica che la procedura medica del tampone venga estesa a tutto il personale di polizia che possa aver avuto contatti con persone e luoghi delle zone focolaio.
Una delegazione della Consap composta dal Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone e dal Coordinatore Nazionale per il sud Italia Alberto Catalano ha incontrato nei suoi uffici della Direzione Centrale dell´immigrazione e delle frontiere il direttore, dottor Fabrizio Mancini.
Nel corso del cordiale colloquio la Consap ha rappresentato alcune problematiche relativa all’organizzazione lavorativa presso gli uffici immigrazione delle questure. Per quanto riguarda l’ufficio della questura di Napoli è stata segnalata una carenza di personale sia fra gli operatori che fra le figure di mediatori culturali e sono state segnalate anche le difficoltà a monitorare gli spostamenti degli stranieri che richiedono il permesso di soggiorno, i quali potrebbero aver soggiornato nelle cosiddette zone rosse, e stata sollecitata inoltre anche un aumento numerico degli operatori inviati ai corsi scorte.
Il Direttore sottolineando la disponibilità a far fronte alla problematiche espresse ha puntualizzato l’eccezionalità dell’impegno e dei rischi connessi ai quali è sottoposto il personale degli uffici immigrazione in questa emergenza sanitaria nazionale, ringraziandoli per l’impegno sempre altamente professionale.
Nella serata del 27 febbraio u.s. si è svolto un incontro tra il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli ed i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del personale della Polizia di Stato. Presente anche il Direttore Centrale di Sanità Dirigente Generale Medico Fabrizio Ciprani. Il Capo della Polizia, con riferimento all’emergenza di sanità pubblica correlata alla diffusione nel nostro Paese del nuovo coronavirus denominato COVID-19 ed in particolare all’attività di prevenzione, contenimento e mitigazione della diffusione della malattia cui pure è impegnata la Polizia di Stato, specie con riferimento alle zone circoscritte del lodigiano e a Vo’ Euganeo, ha preliminarmente illustrato l’impegno degli uomini e delle donne della Polizia nel complesso sistema di controllo dei citati territori che si svolge con modalità finalizzate innanzitutto a proteggere i cittadini che vi risiedono, ed ha anche sottolineato l’impegno dell’Amministrazione a tutela del personale che, anche aggregato da altre province, è impiegato nella suddetta attività.
Il Direttore Centrale di Sanità ha illustrato tutte le attività che sono state messe in atto immediatamente sia con la promulgazione di una serie di circolari appositamente redatte per illustrare in ogni ambito i comportamenti da tenere durante ogni attività di servizio, sia con l’attivazione di un centro di coordinamento a Piacenza di tutte le attività di controllo medico in favore del personale impiegato nelle zone focolaio e non solo. Ha inoltre aggiunto che altri interventi esclusivamente preventivi sono stati messi in atto per quanto attiene alcuni istituti di formazione ed ogni situazione è costantemente monitorata. Per ciò che riguarda i dispositivi di protezione individuale che dovranno essere usati solo ed esclusivamente quanto si opera in condizioni che lo richiedono cosi come disciplinato dalle apposite circolari, il Direttore Centrale di Sanità ha comunicato che ad oggi sono state distribuite circa 37.000 mascherine FFP3, che ne permane una ulteriore disponibilità di 17.000 e che tra il 2 ed il 9 marzo ci sarà un ulteriore approvvigionamento di altre centomila mascherine. Medesima attenzione ha riguardato i guanti in lattice monouso che sono stati già distribuiti per 500mila pezzi e ne è previsto nei prossimi giorni l’approvvigionamento di un ulteriore milione. Per quanto riguarda il personale aggregato nelle zone a rischio è stato previsto che prima del rientro al Reparto sia sottoposto ad una doppia visita di controllo con test del tampone.
I Segretari Generali delle OO.SS., nel prendere atto della particolare attenzione e celerità negli interventi posti in essere dal Dipartimento della P.S., hanno chiesto che particolare attenzione venga rivolta al personale che risiede o presta servizio nelle zone in cui sono state sospese le attività didattiche e la chiusura degli esercizi commerciali, al fine di valutare con la necessaria sensibilità l’eventuale richiesta di concessione degli istituti (permessi e congedi) che possono consentire la necessaria assistenza ai figli, e che l’Amministrazione, nelle sue diverse articolazioni, si muova sotto la guida attenta della Direzione Centrale di Sanità evitando eccessi di soggettivismo. Sono stati inoltre chiesti alcuni accorgimenti inerenti la gestione dei corsi di formazione e delle attività concorsuali, che potrebbero essere sospese per 30 giorni, in modo da consentire una più snella gestione anche organizzativa. Tutte le OO.SS. hanno evidenziato la necessità che le attività che vedono impiegato il personale della Polizia di Stato nella prevenzione e contenimento della diffusione del coronavirus vengano seguite dall’Amministrazione con la massima attenzione. È stato inoltre sottolineato come lo spirito di abnegazione e la professionalità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato è tale da non lasciarsi condizionare dalle campagne mediatiche, ad oggi rilevatesi più foriere a creare allarmismi che non a soddisfare il diritto-dovere di informazione che in un paese democratico non può e non deve mai venire meno, auspicando anche da parte dei professionisti dell’informazione un atteggiamento che sia diretto all’informazione senza creare contorni che possono alimentare allarmismi e persino sfociare in isterismi collettivi che potrebbero pregiudicare l’ordine e la sicurezza pubblica.
In conclusione queste OO.SS. hanno chiesto al Capo della Polizia un continuo e costruttivo confronto per analizzare e risolvere eventuali criticità che dovessero insorgere, ricevendo in tal senso le più ampie assicurazioni. Le scriventi Organizzazioni Sindacali continueranno a seguire attentamente ogni evoluzione nell’interesse ed a tutela di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato.
Roma, 27 febbraio 2020
La Direzione Centrale Risorse Umane e la Direzione di Sanità hanno diffuso due circolari. qui allegate, inerenti l’emergenza sanitaria internazionale che sta investendo il nostro Paese. L’oggetto delle due comunicazioni dipartimentali sono: Compenso straordinario – indennità di ordine Pubblico e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale

