La Consap ha chiesto al Dipartimento della P.S. l’immediata risoluzione di un bug informatico nella procedura informatica per candidarsi allo scrutinio per merito comparativo relativo al Concorso per 1211 posti di Vice Sovrintendente. E’ stato denunciato che il sistema non riconoscendo alcuni uffici di appartenenza di fatto impedisce la presentazione dell’istanza.
Dopo una fase in cui, anche a causa della situazione sanitaria, si accusavano ritardi o addirittura mancate risposte, da parte dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della P. S., ora la situazione sembra avviata a normalizzarsi, stanno giungendo risposte ai numerosi quesiti e chiarimenti normativi richiesti dalla nostra organizzazione sindacale.
Bene così speriamo che questo dialogo continui e sia prolifico nell’interesse di tutto il personale rappresentato dalla Consap, dal canto nostro non mancheremo di tenere informati tutti i colleghi e le colleghe attraverso social e messaggistica dedicata.
Si è tenuta oggi una riunione in videoconferenza con il Dipartimento, relativa al residuo FESI 2019, e si è confermato l’importo di ulteriori euro 1,50 giornalieri per l’effettiva presenza che andranno a sommarsi ai già percepiti euro 4,80 giornalieri.
Il pagamento dovrebbe avvenire entro dicembre, mediante l’emissione straordinaria con cui verranno anche pagati gli straordinari e le altre indennità accessorie di novembre.
Ora, tutto dipenderà della capacità dell’ Amministrazione di comprimere tutti i tempi dei passaggi obbligatori e da NoiPA, e proprio su questo aspetto, che è stata la richiesta principale, ci è stato garantito il massimo impegno.
La Consap ha stipulato per tutti gli iscritti e i loro familiari una vantaggiosa convenzione, con tariffe agevolate, con lo studio di psicologia della dott.ssa Adele Canino.
Lo Studio è situato in via del Fico 74 /A in clinica EmmeMedica Grottaferrata (RM) altre info sullo studio sul sito www.dottoressacanino.it o su Mio
Dottore Adele Canino
Gli orari dello studio sono:
Lunedì e Venerdì 15-18.
Martedì e Giovedì 10-12 e 15-18.
Mercoledì 15-18
Sempre previo appuntamento.
In allegato una breve presentazione della dottoressa Adele Canino.
Una festa da segnare in rosso: il quindicesimo anniversario della mancata attivazione del fondo pensione da parte del Ministero dell’Interno
L’ultima notizia in ordine di tempo: “Ci troviamo costretti a dare mandato agli avvocati” così la Consap ha allertato l’ufficio legale per adire le vie utili a seguito della mancata attivazione del fondo di previdenza complementare, lo ha comunicato stamattina il Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone.
Di certo molti non sanno che tra una settimana circa, esattamente il 5 dicembre, saranno 15 anni che il Ministero dell’Interno è nell’illegalità, avendo disatteso il dettato di legge del D. Lgs 252/2005 che disciplinava la costruzione del cosiddetto secondo pilastro pensionistico.
Quindici anni in cui i signori: Giuseppe, Giuliano, Roberto, Annamaria, Angelino, Marco, Matteo e Luciana, tutti i ministri che si sono alternati al Viminale, non hanno saputo (o voluto) fare nulla per riportare il Ministero dell’Interno nella legalità e ridare dignità alle pensioni dei poliziotti.
Loro i primi responsabili ma anche tanti “correi” che sono stati assenti, privi di coraggio anche nel solo osare di rivendicare un nostro prezioso diritto. Tutte le sigle sindacali hanno sotterrato il problema per non perdere il proprio ascendente, visto che i costi di una tale battaglia potevano essere altissimi e le ricadute positive per i poliziotti lontane nel tempo. In questi quindici anni, molti hanno pensato che era meglio non “esporsi”. Dopo il coraggioso intervento della Consap è caduto il muro di gomma; Cesario Bortone è stato il primo e l’unico ad avere l’onestà intellettuale è questa è verita storica documentata dal video che si allega, per tirare fuori il problema dal dimenticatoio.
Se i giovani colleghi nel futuro non vivranno di pensioni misere dovranno ricordare cosa è accaduto e per aiutarlo in questo esercizio di memoria alleghiamo anche un po di storia che spieghi come sia stato possibile che il Governo italiano, al quale hanno giurato fedeltà, gli abbia sottratto con destrezza quasi il 40% dell’importo totale del “stipendi da vecchi” e con esso il diritto ad una vita dignitiosa dopo la fine del servizio. Anche lo stesso Capo della Polizia ha riconosciuto l’importanza di questa battaglia per i diritti del personale, quando intervenendo nel giugno scorso al Consiglio Nazionale della Consap ha detto “complimenti alla Consap per questa battaglia io sono senz’altro dalla vostra parte…”
E’ molto tardi certo, ma forse non è troppo tardi…
Guarda il video: https://youtu.be/rDcK2YS7e_g
L’autorevole quotidiano economico Ore 12 ha rilanciato la polemica della Consap con il ministro dell’interno e gli uffici preposti del Viminale, dopo l’esclusione del personale del comparto sicurezza da beneficio dell’anticipo sul Trattamento di Fine Rapporto, a seguito di circolare interpretativa emanata da Inps.
COMUNICATO STAMPA: esclusione comparto sicurezza da acnticipo tfs/tfr ministra Lamorgese chiarisca
L’esclusione del comparto sicirezza e soccorso pubblico dalla possibilità di accedere all’anticipo in convenzione con gli istituti bancari di una quota del TFS/TFR fino a 45 mila euro, a seguito di circolare interpretative dell’Istuto di Previdenza Sociale sta generando diffuso malcontento in una categoria di lavoratori che vede ancora una volta disconosciuto un diritto, la Consap ha diramato un comunicato stampa che stigmatizza l’interpretazione di Inps ma guarda anche a possibili responsabilità interne al Viminale.
Caschi identificativi in Ordine Pubblico? Non non ci fanno paura…noi poliziotti sappiamo fare il nostro mestiere…
In merito alla proposta in discussione in Parlamento della “marchiatura” con un codice alfanumerico del casco dei poliziotti impiegati in ordine pubblico, la Consap ritiene necessario e prioritario:
garantire che tutti gli operatori di polizia siano dotati di una telecamera sulla divisa, che possa documentare le circostanze che poi divenissero oggetto di indagine;
che durante manifestazioni di piazza si inibisca la presenza: a individui travisati o con il volto coperto da casco integrale;
che si possa interrompere immediatamente la manifestazione se si notano individui imbracciare scudi, bastoni, oggetti contundenti vari, o se vi siano lanci di bombe carta, armi letali che provocano danni fisici permanenti ai poliziotti; che l’evento di protesta non operi deviazioni di percorso.
Al verificarsi di anche una solo di queste circostanze turbative, la Consap auspica che l’autorità di PS (leggasi:questore), così come prevede la legge (Tulps)) sciolga immediatamente e senza tentennamenti la manifestazione.
Lo dichiara Cesario Bortone Segretario Generale Nazionale della Consap che aggiunge: troppo spesso abbiamo assistito a una eccessiva tolleranza da parte delle autorità, anche quando gli atti violenti dei manifestanti, divenivano di una certa gravità; è evidente che sia questo “volere politico” a condizionare le direttive operative dei questori.
Questo modus operandi, però, rischia di innescare nei manifestanti violenti una sensazione, se non un’assoluta certezza che si possa godere, mischiati tra la folla, di una sorta di impunità di fatto, prosegue Bortone, che chiosa: il diritto di manifestare non può cozzare e calpestare impunemente altri diritti.
La violenza dei manifestanti si riversa sempre più spesso sulle forze dell’ordine che diventano uniche vittime sacrificali. Le recenti manifestazioni di piazza stanno a dimostrare che frange di estremisti violenti approfittano di questo stato di cose per infiltrarsi fra i manifestanti pacifici per sfogare un’inaudita, quanto gratuita, violenza ed è per questo che occorre un’inversione di tendenza non più procrastinabile…poi se volete potremmo parlare di caschi identificativi, non ci fanno paura, noi siamo certi di saper fare il nostro lavoro..
L’autorevole adnkronos ha raccolto e rilanciato il grido d’allarme per la deficitaria catena di comando del trasporto migranti da Catania al nord Italia, che ha messo a repentaglio la salute dei poliziotti
“Sono maturi i tempi per la sostituzione della gloriosa Beretta 92 FS”, così scriveva la Consap, sul sito e sui social netrwork di settore, nel giugno scorso: la pistola per un poliziotto – spiegava Cesario Bortone Segretario Generale Nazionale – è una sorta di collega di lavoro alla quale si affida la tutela della propria vita, ed è necessario che essa sia quanto più possibile sicura e pronta all’uso oltre che maneggevole, ed in questo senso è giunto il momento che la 92 fs venga pensionata con merito per fare spazio ad armi di nuova generazione”, per poi proseguire e concludere ” Come sindacato di polizia abbiamo già avanzato una richiesta in tal senso ai vertici del Dipartimento”.
Ancora una volta la Consap aveva saputo anticipare i tempi, dando voce ai colleghi e rappresentando tematiche di forte interesse generale, che ci riferivano di un’arma in dotazione ancora affidabile in termini balistici ma eccessivamente voluminosa, niente affatto ergonomica, difficilmente occultabile; la Consap aveva condiviso queste sentire comune e chiesto a chi di dovere di farsene carico. Oggi sappiamo, da voci degne di credito in ambito dipartimentale, che la sostituzione dell’arma in dotazione è al centro dell’attenzione e si sta predisponendo un bando per il reperimento sul mercato mondiale di una pistola di nuova generazione più funzionale per uomini e donne della Polizia di Stato.
La Consap da sempre ha espresso una preferenza perché si punti l’attenzione sul mercato italiano, uno dei leader mondiali del settore delle armi, ma non preclude alcuna soluzione purchè essa risponda concretamente ai “desiderata” dei colleghi, restando vigile e pronta a supportare l’Amministrazione nella scelta, qualora ce ne venga data la possibilità, ma anche pronta a criticare ogni soluzione che non consenta concreti passi avanti,
“La Consap – ha commentato Cesario Bortone – ancora una volta ha saputo contraddistinguersi nel portare avanti un’azione di rivendicazione che pone al centro le necessità del personale, a riprova che il nostro sindacato rifugge per quanto possibile da iniziative di piccolo cabotaggio e minimo interesse per battersi su temi importanti che proiettino la nostra Polizia di Stato nel futuro con connotati di dotazioni e strutture all’altezza delle sfide del secondo decennio del terzo millennio.