La Consap invita il Dipartimento a tornare sui suoi passi rimuovendo il limite di età per il concorso interno per psicologi designati ad intercettare il disagio del personale e prevenire, per quanto possibile. il fenomeno suicidiario fra gli appartenenti.
La Segreteria Generale motiva la sua contrarietà al requisito anagrafico indicato: “non si comprende la ratio con cui si sia posto il limite di età ad anni 40 per il personale già appartenente alla P.S. atteso che trattasi di attività prevalentemente di tipo cognitivo che non prevede un peculiare e gravoso impegno fisico. Il limite di età pare tanto più fuori luogo se si considera che trattasi di personale con un’idoneità totale ai servizi in polizia, servizi che richiedono non solo elevate capacità cognitive ma anche fisiche. Perché il dipendente over 40 può essere idoneo agli stressanti servizi di ordine pubblico piuttosto che di pattugliamento del territorio, ma non idoneo ad esercitare la professione di psicologo laddove provvisto dei dovuti titoli di studio? Si tenga altresì conto che é prassi di questa amministrazione far transitare nei ruoli tecnici i dipendenti che abbiano perso la totale idoneità ai servizi dimostrando così che eventuali limitazioni non inficiano le potenzialità operative specifiche del ruolo tecnico. Dunque perché un limite di età?
Peraltro in tal modo l’amministrazione perde l’occasione di sfruttare la grande esperienza di psicologi che, a seguito degli anni trascorsi nei ruoli di polizia, operando attivamente, conoscono esattamente le esigenze e le criticità di tale professione (certamente meglio di uno psicologo esterno che deve capire le dinamiche specifiche di un tale peculiare lavoro), ottimizzando in tal modo i tempi nell’individuare esigenze particolari o urgenti. Il dilagante fenomeno dei suicidi è la dimostrazione tangibile che esistono dei disagi importanti tra il personale e chi ha vissuto a contatto con gli stessi disagi non può che dimostrare un’empatia ed una capacità di intercettazione decisamente maggiori rispetto ad un giovane psicologo scevro di tutto ciò che é attività operativa di polizia.
Appare auspicabile quindi poter disporre quanto prima di professionisti già inseriti nella cultura organizzativa e riconosciuti come parte del sistema.
Si tenga anche conto che dopo anni di concessione del beneficio del permesso studio, l’amministrazione si vede sfuggire la possibilità di beneficiare delle risorse interne che essa stessa ha permesso di formarsi, investendo anche in termini economici (150 ore retribuite l’anno), obbligando gli stessi dipendenti, qualora desiderosi di procedere in carriera, a rivolgersi ad enti esterni dove non esistono limiti di età e dove possono sentire di dare il proprio contributo di elevata professionalità”.
Sappiamo che l’Amministrazione sta valutando con attenzione la nostra richiesta e l’auspicio è che presto potranno esserci buone nuovo in tal senso, magari con l’indizione di un nuovo concorso senza limiti d’età.