“L’ultimo regalo del Governo Renzi alla sicurezza nazionale? Il pronto intervento di polizia al rallentatore” usa un’amara ironia la Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, nel denunciare come l’interpretazione di una norma della legge sul reato di omicidio stradale fornita dal Consiglio di Stato metta pesantemente a rischio la carriera e la vita privata degli operatori di Polizia.
“Contro questo rischio interpretativo – spiega Stefano Spagnoli Segretario Nazionale della Consap – avevamo già messo in guardia l’allora Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che davanti a me in un incontro del marzo 2016 prese appunti ma non fece nulla”; ed ora è arrivata la doccia fredda con una circolare ministeriale su: “applicazione della sospensione cautelare della patente”, nella quale si fa riferimento all’interpretazione della norma da parte del Consiglio di Stato e si chiarisce che pur non esistendo per legge alcun automatismo sospensivo o revocatorio, irrogato per attività compiute in servizio, che possa produrre effetti anche in ambito civile; la regola non si applica nel caso in cui il titolare abbia riportato l’irrogazione accessoria della sospensione della patente. In sostanza in caso di coinvolgimento di mezzo militare o di polizia in incidente che determini lesioni a persone con prognosi superiore ai 40 giorni, l’operatore perde in un sol colpo sia la patente ministeriale che quella civile, con la revoca per quest’ultima di non meno di 5 anni.
“Fra norme contro la polizia e leggi raffazzonate – prosegue Stefano Spagnoli – le Forze di Polizia si trovano a fare i conti con una stagione di Governo costellata da errori e da volontà politiche di imbavagliare le Forze di Polizia, oggi combattere la criminalità è diventato quasi impossibile: con spacciatori che si tutelano dividendo le dosi e facendosi trovare addosso modiche quantità; arresti e detenzioni che vanno eseguiti nei parametri indefinibili della persecuzione psicologica ed ora anche gli inseguimenti e, quel che è più grave, gli interventi di soccorso pubblico e di pronto intervento, che vanno fatti a rallentatore per evitare di perdere in un sol colpo la patente ministeriale e quella privata con ricadute pesantissime sul futuro professionale: pensate ad un professionista della guida ad alta velocità delle scorte o a un operatore della Polizia Stradale che si veda con la patente revocata, cancellata in un sol colpo tutta la sua carriera professionale!.”
Noi della Consap come già dicemmo inascoltati al Alfano – conclude Spagnoli – ora giriamo lo stesso appello al nuovo Ministro dell’Interno, affinché si possano introdurre esimenti specifici di legge per gli operatori di pubblica sicurezza. Non chiediamo certo di sottrarci alle responsabilità di legge, ma solo di tener conto che il nostro lavoro è un compito sociale fondamentale e di prevalente pubblica utilità ed in quanto tale dobbiamo essere messi nelle condizioni di svolgerlo al meglio senza temere che la stessa legge che difendiamo ci possa ricadere addosso in maniera abnorme rispetto alla violazione commessa”.