Avrebbe dovuto essere fuori dai confini nazionali da almeno due settimane, Mamadou Saidou Diallo, il gambiano di 28 anni arrestato a Milano dopo aver aggredito un poliziotto fuori dalla stazione Centrale. Lo scorso 4 luglio il questore di Sondrio, Gerardo Acquaviva, aveva chiesto la sua espulsione. Nel database delle forze dell’ordine Mamadou, da almeno due anni in Italia, compare con numerosi alias. “Voglio morire per Allah” ha urlato mentre veniva portato in questura per accertamenti. Il caso, su cui indagano l’Ufficio prevenzione generale, Immigrazione e la Digos, è stato affidato alla pm Paola Pirotta del tribunale di Milano. Al momento non ci sono notizie su una possibile radicalizzazione. L’accusa è di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.Con precedenti per violenza, lesioni e resistenza, stamani l’uomo camminava nell’area pullman di piazza Luigi di Savoia con in mano un coltello. La Polizia ha diffuso il video che mostra l’aggressione: Secondo la prima ricostruzione verso le 12.40 un addetto alle navette per gli aeroporti, vedendolo urlare in strada, lo avvicina per sincerarsi che stesse bene. A quel punto il gambiano impugna l’arma bianca e i presenti si barricano dentro un autobus per paura di altre reazioni. Quando quattro agenti cercano di immobilizzarlo, il 28enne risponde sferrando una coltellata. La lama colpisce il giubotto antiproiettile di uno degli uomini in divisa, raggiungendolo di striscio sulla spalla destra. Medicato al Fatebenefratelli, il poliziotto sta bene: la ferita è superficiale. Per lui e i colleghi della squadra Volanti dirette da Maria José Falcicchia il questore del capoluogo lombardo, Marcello Cardona, ha chiesto un riconoscimento per “professionalità e coraggio” dimostrati.
Agente di polizia aggredito da migrante in Stazione Centrale, il pm: “Diallo resta in carcere” Per il pm Paola Pirotta Saidou Mamoud Diallo deve restare in carcere. Il pm di turno ha chiesto la convalida dell’arresto e la misura cautelare in carcere per il giovane accusato di tentato omicidio e resistenza. Nei prossimi giorni comparira’ davanti a un giudice per l’interrogatorio di garanzia. Il magistrato ha deciso di contestargli anche il reato di minacce, ipotesi per cui lo ha indagato a piede libero. Agli agenti che lo portavano in Questura, l’uomo ha urlato: “Voglio morire per Allah”. Ma, per adesso, in assenza di altri riscontri su una sua eventuale radicalizzazione, la Procura non ha aperto un fascicolo a suo carico per terrorismo internazionale. Diallo e’ anche destinatario di un decreto di espulsione.
Poliziotto accoltellato a Milano da migrante, Sala: “Vedrò questore e prefetto nei prossimi giorni”Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha detto di non essere ancora riuscito a vedere il giovane agente scelto ferito ieri nei pressi dalla stazione Centrale da un irregolare della Guinea, dopo una colluttazione: “Non sono ancora riuscito a vederlo” ha detto questa mattina a margine di un evento a Palazzo Marino. Ma ha assicurato pero’ che “certamente” vedra’ “il questore e il prefetto nei prossimi giorni”. La sua linea pero’ rimane uguale a quanto dichiarato gia’ ieri a caldo: “Non c’e’ una soluzione radicalmente diversa da quello che stiamo facendo, ma solo la volonta’ di continuare a rafforzare il controllo perche’ la stazione Centrale ha la sua importanza perche’ ci passano milioni di persone”.CONSAP: “SE GLI AGENTI AVESSERO LA PISTOLA TASER…” – “Non c’è due senza tre, ma la pistola Taser resta nella “fondina”: Consap, la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia nell’esprimere solidarietà al poliziotto ferito ieri alla stazione di Milano, segnala per bocca del segretario nazionale Stefano Spagnoli come la coltellata a distanza ravvicinata si sarebbe potuta evitare se il personale delle volanti di Milano avesse avuto in dotazione la pistola elettrica Taser.