Sarebbe forse ingiusto scomodare George Romero a altri grandi registi dell’horror, ma purtroppo questo è ormai divenuto inevitabile dalché alcuni ex nostri iscritti, con cariche sindacali, sembrano aver trovato altrettanti maestri dell’horror, che prima li hanno deambulati verso altri lidi e poi continuano farli riapparire con riunioni sabbatiche dove si prendono decisione occulte sul nulla assoluto o almeno su qualcosa che non è di questo mondo ma della loro nuovo dimensione di ectoplasmi, per noi della Consap.
La loro presenza, che sembrava spazzata via con le loro firme “con il sangue” su atti pubblici di un’altra o.s.. Sigla che per noi resta e rimane nell’altra dimensione di fare sindacato, quella degli atti di vertice a nome e per conto dei trapassati, quella dei presidenti che appaiono e poi scompaiono per riapparire su altri troni di paglia, quella dei parenti serpenti.
I morti viventi della nostra storia però contrariamente a quanto si crede non hanno il dono della refrattarietà alla lente, essi compaiono in foto che loro stessi hanno fatto pubblicare, in tempi non sospetti, dove nel pieno possesso delle loro facoltà di intendere e di volere si dimettevano irrevocabilmente da tutti gli incarichi ricoperti nella Consap, per poi abbracciare, omaggiare, venerare il loro nuovo re e da quel pulpito cercare di allargare le loro schiere, ignari che presto saranno fagocitati e dimenticati dalle forze che già ambulavano e preordinavano questo loro nuovo piccolo mondo dell’oltretomba.
Fotografati e domiciliati i nostri fantasmi: si muovono dalla lugubre langa piemontese; dalla inquietante Umbria dei manieri e delle campagne; ma anche dalla, già spettrale di suo, periferia romana; da una città sede di aeroporto e da un comprensorio di anime perse a nord di Roma, non mancano poi fantasmi da una zona laziale, famosa nel mondo per gli stupri di guerra e per una magistrale interpretazione della nostra gloria nazionale la Sophia Loren; altro cinema, altra storia, altra qualità etica e morale rispetto a questi ectoplasmi in divisa. (da fantasma ovviamente)
Care amiche ed amici, colleghe e colleghi, noi della Consap non abbiamo paura dei fantasmi, però diciamolo, la loro presenza inquieta sempre, essi sono portatori di maledizioni, anatemi e presagi funesti.
Diciamo tutti insieme a questi “ex amici” fantasmi che noi siamo di un’altra dimensione, di un’altra levatura, ma che la loro ombra ci preoccupa e quindi ci stiamo muovendo verso il sole per cancellare le ombre che presto scompariranno con le loro urla disumane per riapparire in quelle loro sedute spiritiche dove (sine verecundiam) parlano a se stessi e nessuno più li ascolta.